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1.2.2021, 8:12 - Archivio

85 anni di successi: ŠKODA al rally di Monte Carlo

  • Eccezionale debutto del marchio ŠKODA alla «gara regina dei rally»: il roadster POPULAR SPORT ottiene nel 1936 il secondo posto nella categoria fino 1'500 cm3
  • Vincitrice della categoria da 1,3 l: tra il 1961 e il 1963, la ŠKODA OCTAVIA vince per tre volte nella sua categoria, mentre la FAVORIT sale sul podio per addirittura quattro volte tra il 1991 e il 1994
  • 2001: quarto posto nella classifica generale del rally di Monte Carlo per la ŠKODA FABIA WRC guidata da Armin Schwarz e Manfred Hiemer
  • Continua la storia dei rally: a bordo della FABIA R5 evo e della FABIA Rally2 evo, tanti team gareggiano oggi per raggiungere risultati da record
  • Modelli speciali: mentre già nel 1936 si sono ottenuti i primi successi nel mondo del rally con la ŠKODA POPULAR MONTE CARLO, dal 2011 è la FABIA MONTE CARLO la vettura che entusiasma i clienti

Mladá Boleslav / Cham, 1 febbraio 2021 – ŠKODA AUTO festeggia quest'anno un anniversario particolare: 120 anni fa la casa automobilistica ceca iniziò a imporsi con successo nelle gare automobilistiche, raccogliendo numerose vittorie in tutti questi anni anche al famoso rally di Monte Carlo. Le vetture di Laurin & Klement parteciparono già nel 1912 alla seconda edizione di questo classico del rally e, nel 1936, si presentò per la prima volta un modello con la freccia alata sulla linea di partenza di questa manifestazione ricca di tradizione, tagliando il traguardo al secondo posto nella classe di cilindrata fino a 1,5 l – era il roadster POPULAR SPORT. Dopo la seconda guerra mondiale le vetture ŠKODA si sono imposte innanzitutto nella categoria fino a 1'300 cm3, come lo dimostra la tripletta dell'OCTAVIA TS tra il 1961 e il 1963. Negli anni ʽ90, questa storia di successi a Monte Carlo è stata proseguita dalla FAVORIT 136 L con quattro vittorie consecutive nella sua categoria, aggiudicandosi il primo posto dal 1991 fino al 1994. Dagli anni 2010 la FABIA a trazione integrale colleziona successi strepitosi nelle prove di valutazione sulle Alpi marittime sopra Monaco. Nel 2018 il modello R5 con motore turbo ha vinto nella categoria WRC 2 al rally di Monte Carlo.

Il rally di Monte Carlo è uno degli eventi automobilistici più famosi, impegnativi e ricchi di tradizione al mondo. Era già nel 1911 una sfida molto impegnativa per pilota, navigatore e team, che dovevano affrontare condizioni meteorologiche e stradali avverse a gennaio sulle montagne sopra il Principato. Quale avvenimento fisso nel calendario dell'automobilismo, è per tradizione la prima gara dell'anno e contemporaneamente il clou del campionato del mondo rally, la cui nascita risale al 1973.

La casa automobilistica di Mladá Boleslav, il cui fruttuoso impegno nell'automobilismo ebbe origine nel lontano 1901, era già presente alla seconda edizione di questo evento sportivo. Il 21 gennaio 1912, il conte Alexander «Sascha» Kolowrat-Krakowský intraprese il viaggio da Vienna fino a Monte Carlo a bordo di un'auto di Laurin & Klement. All'epoca, Vienna era uno dei dieci punti di partenza della manifestazione ai tempi organizzata come autoraduno. Kolowrat-Krakowský doveva ricoprire un percorso di 1'319 km a temperature che raggiungevano i –18 °C e dovendo superare numerosi punti di controllo. A Monte Carlo l'organizzatore assegnò ulteriori punti all'automobile per eleganza e comfort nonché per il suo stato tecnico. I conducenti dovettero inoltre dimostrare le proprie capacità alla guida con una prova di destrezza.

Le eroine del periodo prebellico: la ŠKODA POPULAR e la RAPID
85 anni fa, il 25 gennaio 1936, Zdeněk Pohl e Jaroslav Hausman scrissero il capitolo successivo della storia dell'automobilismo di ŠKODA AUTO al rally di Monte Carlo. Questo team perfettamente affiatato si sedette al volante di una ŠKODA POPULAR SPORT appositamente approntata. Questo roadster che raggiungeva velocità fino a 110 km/h si basava sul telaio modificato della POPULAR, ma utilizzava il motore più potente da 1,4 l della RAPID. I suoi due serbatoi avevano una capacità fino a 170 l di benzina e, grazie al consumo medio del motore a quattro cilindri pari a 11,3 l ogni 100 km, permettevano così un'autonomia fino a 1'500 km. Il peso totale era di 790 kg, di cui 250 kg ricadevano sulla carrozzeria aperta. Con pilota e navigatore la POPULAR SPORT pesava ben 960 kg. Per tenere testa alle condizioni atmosferiche invernali, Pohl e Hausman avevano a disposizione, oltre a un adeguato abbigliamento per l'inverno, anche un riscaldamento ad aria calda e supporti per i thermos. La visuale libera era garantita da una cornice riscaldata rimovibile sul parabrezza, mentre il sedile passeggero ribaltabile consentiva ore di sonno durante questa maratona automobilistica.

I due cecoslovacchi decisero di viaggiare da Atene fino a Monte Carlo – la capitale greca era allora uno dei possibili punti di partenza per i partecipanti alla gara. Il viaggio fu faticoso: solo per la prima tappa di 850 km da Praga fino a Trieste, la POPULAR SPORT impiegò 17 ore. Arrivati ad Atene, Pohl e Hausman ebbero solo più quattro giorni di tempo per riposarsi e approntare tecnicamente la vettura ad affrontare i compiti da superare, dovendo però rinunciare alla presenza di meccanici o di un veicolo di assistenza professionalmente equipaggiato. Giunse quindi il giorno della partenza: avevano quattro giorni di tempo per raggiungere Belgrado da Atene passando da Salonicco, proseguire per Budapest e Vienna e quindi arrivare a Monaco passando da Strasburgo e Avignone. Pohl e Hausman dovevano ricoprire una distanza complessiva di 3'852 km. Diversi passi e accumuli di neve resero il viaggio ancora più difficile: nei punti in cui gli pneumatici di Bat'a con apposito profilo per fuoristrada raggiungevano i propri limiti, i due si mettevano a spalare la neve.

Zdeněk Pohl e Jaroslav Hausman ebbero da confrontarsi tanto con queste condizioni avverse, quanto con i numerosi concorrenti – ottenendo risultati di tutto rispetto: al rally di Monte Carlo del 1936 raggiunsero il traguardo solo 72 vetture delle 105 partecipanti. Il team ŠKODA arrivò al casinò del Principato senza penalità e superò con successo anche il collaudo tecnico e la prova di destrezza – questo fu sufficiente per ottenere un ottimo secondo posto nella classe di cilindrata fino a 1,5 l. La coppia avrebbe anche potuto aggiudicarsi il primo posto, perché, sotto gli occhi dei piloti della scuderia ŠKODA, i vincitori italiani della categoria avevano riparato la loro vettura a Budapest non attenendosi alle regole. Fedele allo spirito del fair play sportivo, la delegazione ŠKODA rinunciò tuttavia a presentare protesta.

CONSIGLIO: della partecipazione di ŠKODA al rally di Monte Carlo nel 1936 ne parla anche un avvincente articolo sullo ŠKODA Storyboard.

Al ritorno del team, a Mladá Boleslav si decise di sfruttare questo ragguardevole successo e di offrire ai clienti del marchio quest'auto sportiva in una versione di serie non modificata. L'accattivante POPULAR MONTE CARLO fece il suo debutto nel luglio 1936. Fino al 1939 si produssero in tutto 70 roadster e coupé aerodinamiche di questo modello speciale.

L'anno successivo Pohl e Hausman tornarono a Monte Carlo. Questa volta portarono una RAPID Coupé sulla linea di partenza a Palermo. I 4'134 km fino a Monaco misero a dura prova uomini e materiale: solo quattro delle 30 vetture partite dalla Sicilia raggiunse il traguardo. Il team di Mladá Boleslav pensò di essersi aggiudicato di nuovo il secondo posto con 500 punti nella classe di cilindrata fino a 1'500 cm3, ma alla fine i punti furono solo sufficienti per un quarto posto e per il 26o nella classifica generale. A seguito della protesta di un concorrente inglese, i commissari sportivi decisero che le dimensioni degli specchietti retrovisori della RAPID Coupé non erano conformi alle regole e penalizzarono quindi Pohl e Hausman togliendogli due punti.

Apprezzate anche dai piloti di rally scandinavi: l'OCTAVIA TS e la 130 RS Coupé
Dopo la Seconda guerra mondiale la situazione politica rese molto più difficile, ma non del tutto impossibile, la partecipazione di ŠKODA AUTO a competizioni internazionali di corse e rally. Al rally di Monte Carlo del 1949, sulla linea di partenza si presentarono piloti privati cechi con una 1101 «Tudor», che ottennero l'83o posto tra i 166 partecipanti. La delegazione della scuderia tornò a partecipare alla «gara regina dei rally» solo nel gennaio del 1956. L'iniziativa la prese soprattutto il proprietario straniero di ŠKODA: i piloti finlandese e norvegese si distinsero per la destrezza nell'affrontare condizioni invernali particolarmente avverse.

Al rally di Monte Carlo del 1961, team scandinavi puntarono sull'OCTAVIA TOURING SPORT, con cui diedero prova di sé sul percorso: i finlandesi Esko Keinänen e Rainer Eklund vinsero non solo nella categoria da 1,3 l, ma ottennero anche un eccezionale sesto posto nella classifica generale. Nel 1962 la stessa squadra ripeté questo successo. Il 24 gennaio 1963, i norvegesi Edward Gjolberg e Carl Karlan fecero finalmente tripletta con l'OCTAVIA TOURING SPORT al rally di Monte Carlo.

Anche nell'era delle vetture con motore a trazione posteriore, ŠKODA continuò a far parlare di sé grazie ai suoi successi al rally di Monte Carlo. Come, ad esempio, con quello del 1977 con l'oggi leggendaria 130 RS Coupé: i piloti della scuderia Václav Blahna e Lubislav Hlávka, come anche Milan Zapadlo e Jiří Motal, si aggiudicarono una doppia vittoria nella categoria fino a 1'300 cm3 con le loro «Porsche dell'est» in condizioni veramente impegnative. Dei 198 team, che si erano presentati per partecipare al campionato del mondo organizzato nel frattempo secondo standard moderni, solo 43 vetture raggiunsero il traguardo e le due squadre ŠKODA si piazzarono ai posti 12 e 15. Svatopluk Kvaizar e Jiří Kotek dovettero abbandonare la gara con la loro 130 RS a causa di un problema tecnico.

La storia moderna: dalla FAVORIT alla FABIA R5
È con la due volumi FAVORIT, che ŠKODA iniziò l'era moderna della storia delle competizioni automobilistiche. Nel 1991 il team della scuderia si aggiudicò una straordinaria serie di vittorie con questa vettura a trazione anteriore alla «gara regina di rally». Il giovane talento Pavel Sibera conseguì quattro vittorie consecutive insieme al navigatore Petr Gross tra il 1991 e il 1994. Nella classifica fino a 2'000 cm3, Sibera si assicurò, nonostante la potentissima concorrenza, addirittura il quarto posto nel 1993 al volante della FAVORIT 136 L con sole due ruote motrici.

Poco tempo dopo però, la FAVORIT fece posto alla ŠKODA FELICIA Kit Car al rally di Monte Carlo, prima ancora che, a partire dal 1999, il marchio decidesse di affidarsi per la prima volta a un modello a trazione integrale come l'OCTAVIA WRC. Sibera e Gross vinsero di nuovo nella loro categoria al rally di Monte Carlo del 1996, mentre nel 1997 il team Emil Triner e Julius Gál si aggiudicò la vittoria non solo nella loro categoria, ma anche nella F2. Nel 2001, Armin Schwarz e Manfred Hiemer raggiunsero il quarto posto nella classifica generale a bordo della World Rally Car con motore turbo da 2,0 l, prima che la FABIA WRC, a partire dal 2005, iniziasse ad affermarsi sulle piste da rally internazionali.

Dal 2009, per tre anni il rally di Monte Carlo non fece più parte del campionato del mondo, bensì dell'Intercontinental Rally Challenge (IRC). La categoria top all'IRC era rappresentata dalle cosiddette vetture Super-2000 come la ŠKODA FABIA S2000. Al primo colpo, il pilota della scuderia Jan Kopecký e il navigatore Petr Starý portarono al quarto posto la vettura a trazione integrale con motore aspirato da 2,0 l. La FABIA S2000 ha mancato per poco la prima vittoria assoluta solo due volte: i team di Juho Hänninen e Miko Markkula e di Freddy Loix e Frédéric Miclotte tagliarono il traguardo ottenendo un eccezionale secondo posto. Nel gennaio 2011, ŠKODA ha presentato a Monaco il modello speciale FABIA MONTE CARLO in occasione del 100o anniversario della prima edizione del classico dei rally. Con questa vettura, la casa automobilistica di Mladá Boleslav ha voluto inoltre ricordare il 110o anniversario del suo impegno nelle gare automobilistiche.

CONSIGLIO: vetture di serie ŠKODA FABIA, KAMIQ, SCALA MONTE CARLO: foto sullo ŠKODA Storyboard.

Nel 2012, l'olandese Kevin Abbring con la sua navigatrice belga Lara Vanneste ottennero finalmente la prima vittoria di categoria con la FABIA S2000, prima che i tedeschi Sepp Wiegand e Frank Christian ripetessero questo successo nel 2013 debuttando al rally di Monte Carlo. Nel 2017 Kopecký ritornò nel Principato: insieme al navigatore Pavel Dresler, si aggiudicò un meritato secondo posto nella classifica WRC 2 alla guida della FABIA R5 con motore turbo da 1,6 l e l'ottavo posto nella classifica generale dietro ai colleghi del marchio, i norvegesi Andreas Mikkelsen e Anders Jäger. Nel 2018, il team Kopecký/Dresler salì infine sul gradino più alto del podio, vincendo la categoria WRC 2 davanti a Kalle Rovanperä/Jonne Halttunen e Olivier Burri/Anderson Levratti: tre vittorie tutte ŠKODA.

CONSIGLIO: ŠKODA al rally di Monte Carlo: 250 foto sullo ŠKODA Storyboard.

Al loro ritorno nella categoria WRC 2 del campionato del mondo rally FIA, Andreas Mikkelsen (NOR) con il supporto di ŠKODA Motorsport e il suo navigatore Ola Fløene (NOR) hanno conseguito la vittoria di categoria al rally di Monte Carlo del 2021. Questo successo è allo stesso tempo la prima vittoria della perfezionata generazione della serie 2021 della ŠKODA FABIA Rally2 evo.

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